FAQ Le Domande

    Chi si accosta alla spiritualità ha sempre molte domande. La ricerca interiore è già una domanda: la più grande possibile.
   
Cos'è un cammino spirituale? Da dove comincio la ricerca interiore? Come scelgo fra la moltitudine di discipline? Cos'è la coscienza? Cos'è l'ego? Cosa significa Mente? E Cuore? Sarò in grado di proseguire questo camino? E'questa la mia strada nella vita?

    Vediamo le domande più frequenti una ad una:

1 Qual è il primo passo da fare per meditare?
2 Come orientarsi fra le tante scuole di meditazione?
3 Come si supera il dubbio?
4 Quand'è il momento di iniziare un cammino interiore?
5 Come superare ansie e paure?
6 Cos'è l'Ego?
7 In quale direzione porta la via spirituale?
8 E' lunga la via dell'illuminazione?
9 Come si fa Meditazione?
10 Per chi è il cammino interiore?
11 Quanto è impegnativa la ricerca interiore?
12 La ricerca interiore si può rimandare?
13 Come possiamo liberarci dalle abitudini?
14 Le abitudini sembrano trappole, è vero?
15 Da dove comincio il mio percorso spirituale?
16 Ma L'umiltà non mi rende debole e vulnerabile?
17 Come si impara a fare meditazione?

1 Qual è il primo passo da fare per meditare?

    Non è sempre semplice "definire" se vi sia o meno un cammino di ricerca interiore vero e proprio, nel progresso umano di emancipazione: è un po' come dire "si rinasce in un'altra vita infinite volte e fino a che non si comprende che questa è l'unica vita". E' un'evidente incongruenza, è illogico, come un Koan dello Zen.
    Tuttavia, questa mancanza di logica, questa irrazionalità palese, è anche una indicazione molto precisa; essa presuppone e da per scontato che chi sta leggendo queste righe stia indagando
sé stesso e la propria esistenza, quanto meno che abbia e mantenga una porta aperta sulle possibilità esistenziali, che comprenda ed accetti che la mente razionale non può arrivare ovunque, cioè che abbia dei limiti.
    Tale irrazionalità da per certo che chi legge queste righe conosca un modo di indagare differente, che non usi la testa,
il pensiero, la mente, ma il cuore. Cosa significa? Significa che il cercatore autentico è sincero in quanto non si aspetta nulla, non ha bisogno di comprendere ogni frase che legge; parole che passano sotto gli occhi con piacere non hanno bisogno di essere "capite" all'istante, il cuore comprende perfettamente, anche se alle volte il dubbio subito viene a farci visita: impariamo che "il dubbio" è figlio della mente logica, dell'insicurezza, della paura: quando arriva impariamo a lasciarlo passare come una nuvoletta nel cielo sereno e lui passerà oltre.
    Questo era già il secondo passo verso una scoperta importante, verso la conquista di un senso della vita, una
Coscienza più elevata, più vasta.
    Cosa si evince da ciò? Come si procede con il terzo passo nel
cammino interiore, nella ricerca spirituale?
    Il terzo fondamentale passo in questa via ci dice di fare attenzione a non confondere il dubbio, quello figlio della paura, fratello dell'insicurezza e dell'indecisione, con il mettersi in discussione; che è, invece, un potente motore di ricerca interiore.

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2 Come orientarsi fra le tante scuole di meditazione?

    Sono, queste, tutte domande importanti e legittime: ognuno di noi, almeno una volta nella vita, se l'è poste. Dovremmo sempre partire col piede giusto se desideriamo raggiungere una risposta appagante. Il primo passo di un cammino di ricerca interiore lo abbiamo compiuto nel momento in cui ci siamo posti queste domande fondamentali, tutte o anche solo una.
    Proseguire
la via con un secondo passo è iniziare a guardarsi intorno: vedremo allora una moltitudine di scuole di meditazione, da quelle contemplative a quelle marziali, vedremo una quantità di discipline umanistiche che spaziano fra letteratura, storia, filosofia, lingue, storia dell'arte, religione, poi semiotica, filologia, arti visive e performative.
    Vedremo pure una fila di
maestri spirituali e di guru, di saggi e filosofi antichi e contemporanei, spaziando così da oriente ad occidente e da nord a sud di ogni angolo del globo.
    Incontreremo diecimila metodi di
auto-guarigione fai-da-te, centomila corsi moderni di discipline mentali, un milione di metodi per il controllo della mente, una schiera di fanatici, di sette, di esaltati e di illusi pacificatori della mente che mai hanno affrontato uno solo dei problemi che li affliggevano e che, tuttavia, hanno in questo ambito trovato un'ottima fonte di guadagno: "Benvenuto nella via di ricerca interiore"

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3 Come si supera il dubbio?

    Il terzo passo verso l'Espansione della Coscienza sta proprio a metà della prima risposta: nel fatto che non abbiamo più bisogno di scegliere.
    Ora che abbiamo trovato come lèggere, come guardare, come percepire il mondo e le diecimila cose, ora, possiamo seguire le nostre naturali inclinazioni, possiamo seguire il momento e le necessità dell'istante, possiamo variare e modificarci a seconda delle circostanze senza che ciò turbi il cammino interiore di ricerca, senza che il dubbio "ristagni" e generi parassiti fastidiosi come l'abitudine o il lassismo.
    Fluidità nel
cammino interiore, ricerca spirituale libera come il vento, un vero e autentico Volo della Coscienza.

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I Primi primi passi nella ricerca interiore.

    Certamente  queste prime tre domande sono fondamentali; le risposte ad esse sono i primi passi del cammino spirituale, tuttavia, sono state soltanto di orientamento e di introduzione, come delle linee guida, come una rosa dei venti, una bussola per potersi orientare fin da subito in questo mare magnum della spiritualità. Vediamo allora più in dettaglio altre domande su questo pecorso interiore.

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4 Quand'è il momento di iniziare un cammino interiore?

    Possiamo definire quando iniziare un cammino interiore? Possiamo dire che c'è una certa età più adatta o un limite oltre il quale non si può intraprendere una via di ricerca interiore, di meditazione? Certamente no! Esiste invece un momento giusto, è il momento nel quale qualcosa ci spinge ad interessarci, qualcosa ci muove a curiosità.
    Alle volte, a spingerci, a interessarci alla
meditazione o al cammino di ricerca interiore, è una profonda urgenza, come un'insoddisfazione profonda, una smania esistenziale incontenibile. Il bisogno più intimo di guardare e di andare "oltre" la realtà, oltre la quotidianità delle cose "scontate". Quello è il momento in cui non siamo noi ad iniziare qualcosa ma è quel momento ad iniziare noi; significa che siamo pronti per la ricerca interiore, per un cammino spirituale di elevazione della nostra Coscienza.

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5 Come superare ansie e paure?

    Siamo ancora molto bravi, come si dice, "a raccontarcela". Il pensiero ci invade la vita e ci riempie di dubbi che spacciamo a noi stessi per riflessione. La mente ci domina, la Mente ci inganna. Il ragionamento ossessivo compulsivo ci induce ansie difficili da smontare e siamo molto bravi a incolpare il prossimo, la società, il sistema, il mondo o l'universo: ovvero "qualunque cosa purché sia una cosa fuori di noi".
    Stiamo diventando dipendenti dal "
dubbio" e lui ci invade la vita rubandoci ogni energia residua! Stiamo perdendo la capacità di discernimento, la lucidità, la capacità di fare chiarezza. Di questo passo stiamo perdendo la facoltà di elaborare delle scelte: diventiamo succubi delle decisioni altrui. Come siamo giunti a una tale smisurata dipendenza? Vediamolo.

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6 Cos'è l'Ego?

    Il bisogno continuo e impellente, detto shopping compulsivo, cioè il desiderio irrefrenabile di possedere "nuove cose" ce lo raccontiamo come il bisogno di svagarci un po'. Il pensiero ricorsivo, detto pure pensiero ricorrente, ripetitivo o pensiero compulsivo, lo chiamiamo riflessione. L'impegno politico ce lo vendiamo come possesso di sani principi morali, di senso del dovere innato o trasmesso dall'educazione parentale. E' qualcosa come al di fuori di noi, come ci guardasse, sorvegliasse e incitasse ad agire in certe precise direzioni.
    Invero non è altro che un assecondare il bisogno urgente di incolpare qualcun altro per ciò che ci accade e continuare, così, a coltivare il nostro piccolo orto pieno di bei ragionamenti e di sani concetti sociologici.
    Non ci accorgiamo e non vogliamo vedere che
é la paura a muovere ogni nostra azione e proprio con quella concimiamo il nostro piccolo orto. Dobbiamo scuoterci subito e dobbiamo farlo ora! Il nostro ego, non può essere l'orticello da curare. L'ego è solamente un intricato cespuglio di rovi velenosi e pungenti, nonostante arriviamo finanche a spacciarlo per un presupposto del carattere e della personalità.

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7 In quale direzione porta la via spirituale?

    Con la domanda numero uno, "Qual è il primo passo da fare?", abbiamo intravisto come sia difficile parlare di un vero e proprio percorso di ricerca, infatti, possiamo percepire l'impossibilità a definire un percorso interiore domandando: se ciò che cerchi già lo sei, come potresti ottenere un percorso verso ciò che già hai? Ha senso questo? Può condurre al senso della nostra vita?
    Facciamo un esempio per chiarire: propongo a un mio amico un esperimento: lo benderò lo farò salire in auto con me e lo condurrò fino ad una cascata d'acqua di montagna. Giunti che saremo sul posto, lo farò scendere dall'automobile e gli dirò "
Sei bendato e sei nei pressi di una cascata, puoi sentire il suono dell'acqua che scende dall'alto e si tuffa nel fiume sottostante, è una bellissima cascata, lo percepisci dal suono dolce; tu devi percorrere la distanza fra te e la cascata fino a vederla interamente". Mi siedo e aspetto il mio amico. "Non so quanto aspetterò".

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8 E' lunga la via dell'illuminazione?

    Che percorso potrà o dovrà fare il mio amico bendato nei pressi della cascata per giungere a vederla interamente? Sarà molto lungo o breve? Quanto impiegherà? Sopra tutto, non sbaglierà strada?
    Sembra facile rispondere, ma non per tutti; ci sono al mondo molte persone consapevoli che ogni ricerca inizia con un solo passo e quindi si mettono in movimento: alcuni vanno a destra, altri a sinistra, qualcuno va dritto e deve cominciare a nuotare bendato, qualcuno compie un'azione potente: rimane immobile, perché ha capito da solo che andare da qualche parte, in queste condizioni, non ha molto senso e resta fermo (vede cosa sta per fare).
    Alcuni sono ancora lì e aspettano una soluzione; alcuni fra quelli, tuttavia, quasi subito si tolgono la benda e affermano solamente: "
Sono già arrivato" e realizzano: "Non mi sono mai mosso da qui".
    Ecco perché il
cammino spirituale della ricerca interiore è propriamente mistico: di fatto tutte le possibilità elencate qui sopra, tutte assieme unitariamente formano la lunghezza della via dell'illuminazione.

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9 Come si fa Meditazione?

    Quanto tempo ci vuole per comprendere questo "cammino interiore"? Non molto e non poco, in vero! "Come devo fare per iniziare a fare Meditazione, per cominciare un Cammino Spirituale?"
    Accetta
con tutto te stesso che se senti interesse per questi argomenti, essi lavorano per te. Non è facile da comprendere. Se provi attitudine per queste faccende dell'anima, esse ti vengono incontro; pian piano cominciano a disporsi tutte nell'ordine che tu puoi comprendere, nel modo che a te è più congeniale, lo fanno nella misura in cui le tue braccia possono sostenere e le tua mani contenere, nella misura in cui la tua Coscienza può abbracciare.
    Tale è l'
infinita bontà dell'universo, la sua Compassione verso il cercatore sincero. Questa è la direzione e questo è un primo "Come": il tuo primo conseguimento deve essere la conquista della tua Umiltà.

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10 Per chi è il cammino interiore?

    Questi libri sulla Ricerca Interiore non sono per tutti; a chi sono indirizzati?
    Se bastasse un
libro sarebbero tutti velocemente illuminati. Esistono varie categorie di persone, ciò grazie al livello di evoluzione interiore di ognuno; come dire "siamo tutti in cammino", non siamo soli.
    Tutti percorriamo la
Via della Consapevolezza e della Coscienza Superiore, tuttavia alcuni sono più maturi e sentono di poter affrontare questa evoluzione in presenza, ossia consapevolmente, provando le gioie che da essa derivano ed usandole per superare i momenti difficili. Altri, invece, arriveranno più in là, alla loro consapevolezza: crederanno cioè che le gioie siano sempre dovute e, per questo, fuggiranno le difficoltà inseguendo soltanto il benessere (inutilmente).
    L'unica cosa che conta davvero è, comunque e sempre, che questa possibilità, di esser tutti costantemente
in cammino, non sia mai un alibi per rimandare l'impegno personale: in questo caso non siamo ancora pronti per questo cammino interiore, non ancora maturi per la consapevolezza.

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11 Quanto è impegnativa la ricerca interiore?

    Coloro che sentono insufficienti le loro capacità, la loro forza, la volontà, la determinazione necessarie per una vita di consapevolezza, inevitabilmente si trastullano ancora un po' con il mondo, con il suo fascino e le sue mille chimere traenti.
    A loro questi scritti sulla
via di ricerca interiore potranno ugualmente essere d'ispirazione e d'aiuto nei momenti difficili della vita, quando trovare il bandolo di una matassa sembra impossibile e le situazioni sembrano incomprensibili. Tuttavia per loro sarà solamente un rimedio temporaneo fra un malessere e l'altro: la loro esistenza sarà ancora costellata di gioie e dolori in un continuo alternarsi a loro incomprensibile.

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12 La ricerca interiore si può rimandare?

    Se ritieni o se senti di non essere pronto per un simile impegno, per questi argomenti, probabilmente hai ragione. Sappi che quando è il momento giusto, è il cammino stesso a trovare te, mai il contrario. Questo perché nessuno può inventarsi nulla al di là di ciò che è, di ciò che può comprendere, di ciò che può accettare. Il cammino di ricerca interiore è un percorso evolutivo spirituale, mistico.
    La
via interiore non la si può cercare, non siamo noi a scegliere quale via seguire, è quella giusta a scegliere noi! Che sia un percorso mistico significa solo una cosa: otterrai le tue capacità più profonde solo quando sarai pronto per accettarle; solo quando potrai accettare te stesso al di là del dubbio, al di là del pensiero, al di là della mente.

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13 Come possiamo liberarci dalle abitudini?

    Nelle precedenti domande/risposte abbiamo letto parole come realizzazione, percorso spirituale, universo, compassione, consapevolezza.
    Per cominciare, però, vorrei partire dalla motivazione che spinge per prima una persona ad
uscire dal guscio della confortevole abitudinarietà, perché non sempre questa routine è così confortevole, perché a tratti sembra pesare, sembra indurre o scoprire, una dimensione di malessere profondo.
    L'
abitudine, a tratti, sembra zavorrarci proprio quando correremmo veloci nel vento, di vetta in vetta, di mare in mare spinti da un'intuizione, da un sentimento profumato di terre lontane, quasi fossimo zattera in mezzo all'oceano e d'improvviso giungesse un richiamo interiore, come se un urlo di gabbiano ci annunciasse un nuovo orizzonte, un lido vicino, una baia, una terra sconosciuta e familiare al contempo. Perché lo sentiamo dentro: quel luogo ci chiama, ci sta cercando.

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14 Le abitudini sembrano trappole, è vero?

    Uscire dalla trappola dell'abitudine si può, si deve. L'abitudine è un' attività (o meglio un'inattività) che non fa parte della vita serena e realizzativa di un essere umano elevato, evoluto. Se sentiamo dentro di doverci scrollare di dosso alcune cose della nostra vita, cose che a volte riconosciamo come fardelli, dobbiamo darci una scossa, ritrovare un po' d'energia e muoverci. "Sempre le cose iniziano dove altre finiscono".
    Dobbiamo fare spazio in noi e lasciare che
il cuore, l'istinto, ci guidino, nell'abbandono del vecchio e nella creazione del nuovo; lasciare che il cuore e l'istinto ci guidino nella scoperta di quelle nuove terre.

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15 Da dove comincio il mio percorso spirituale?

    Nella risposta 10 "Come devo fare per cominciare la ricerca interiore?" abbiamo concluso vedendo che il primo conseguimento in questo cammino interiore deve essere la propria umiltà. Il riconoscimento interiore e l'accettazione di questa qualità saranno il dischiudersi di una grande porta, di un nuovo panorama, sarà la vista beata su una nuova immensa prospettiva. Sarà tutto nuovo.
    Ogni cosa dell'
universo che vorrà rendermi omaggio e onore mediante la sua presenza, giungerà qui solo quando sarò pronto a riceverla, ad accettarla; non prima e non dopo.

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16 Ma L'umiltà non mi rende debole e vulnerabile?

    "Ad una piccola domanda una piccola risposta, ad una grande domanda una grande risposta".
    Che l'umiltà renda succubi e vulnerabili è il punto di forza della mente egoica: umiltà
interiore non è umiltà agli occhi degli uomini. Ai loro occhi apparirai gentile, educato, premuroso, paziente, deciso, risoluto, attento, oltremodo comprensivo e molto misterioso, decisamente attraente.
    Agli occhi dell'
universo sarai gli occhi dell'universo stesso, quelli con cui esso cerca di guardarsi per riconoscersi. Nel tuo interiore sarai solamente amore, nel tuo esteriore sarai solo ciò che le circostanze richiedono, non di più e non di meno, sarai la misura corretta che l'universo ha deciso per quel momento. L'umiltà sarà l'abito del tuo immenso cuore, la semplicità sarà il tuo abito agli occhi degli uomini.

    Ovunque, n
ei mondi e nelle dimensioni, percorrendo la via della ricerca interiore,  riconoscendo quali sono le porte, una sola coscienza è il cammino spirituale attraverso l'ultima porta. Oltre c'è solamente il volo della coscienza.

Come si impara a fare meditazione?

    In realtà si può Praticare la Meditazione, ma non impararla: la Meditazione è una Qualità Interiore che attiene ad ogni essere umano; si potrebbe azzardare ad affermare che è una qualità connaturata in ogni essere vivente; l'essere umano è l'unico a fare eccezione, in quanto deve Riscoprire la Meditazione in sé stesso; egli l'ha come dimenticata, smarrita allo sguardo, persa di vista, nonostante essa sia uno stato mentale sempre raggiungibile.
    Non che sia facile o difficile per tutti allo stesso modo: per ogni persona dipende dal suo grado di Profondità Interiore, ovvero dalla grandezza della sua Coscienza, dalla Profondità e dalla sensibilità del proprio animo, dall'esperienza specifica che la sua Anima deve ancora fare in questa esistenza terrena.
    L'unico modo per comprendere come si impara a fare Meditazione è sedersi, seguire il proprio desiderio interiore per qualche brevissimo minuto e poi alzarsi, nulla di più.
    Se si avesse anche passione per le note e gli appunti scritti (che sono un "fermo immagine"), sarebbe interessante scoprire come, sia pur per un brevissimo minuto, si ottengano nuove ispirazioni, nuove sensibilità: rileggendosi, ciò sarebbe oltremodo evidenziato.
    Questo accade perché, sedersi in meditazione, è aprire una porta sulla propria vita interiore, è rendersi disponibili alla comprensione profonda, è un passo verso la conquista della Coscienza Universale, la Conoscenza più alta, l'Antica Saggezza.
   Non prendendo appunti, invece, sarà necessario ascoltare i commenti delle persone su di noi: presto ci renderemmo conto che ci vedono sotto una diversa luce, migliori, più ... centrati, più sereni e più disponibili al contatto; in una parola, più evoluti.

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